Intelligenza artificiale e scrittura, guida teorica e case history

di Claudia Barbara e Nicola Venturini 

Scrivere un articolo, selezionare gli argomenti, trovare le parole giuste, riuscire a esprimere chiaramente un concetto e arrivare dritti al cuore di chi legge. Tutte azione e processi che richiedono innanzitutto tempo oltre che varie capacità. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una massiccia crescita dell’Intelligenza Artificiale. Ciò che sembrava fantascienza oggi è quotidianità. Provare sulla pelle le nuove tecnologie ha cambiato il nostro modo di vivere al punto che sembrano così lontani gli anni in cui la nostra mente era autonoma e, forse, meno pigra e dipendente da fattori esterni.
Psicologi, sociologi, filosofi hanno ampiamente studiato come questo fenomeno ha impattato sulle nostre vite rendendoci, dobbiamo dircelo, schiavi da un’infinità di software che la maggior parte di noi neanche sa come funzionano esattamente. Parliamo con le lavatrici, al ristorante ci facciamo servire dai robot, Alexa controlla la nostra casa, un milione di diverse applicazioni ci consigliano quali creme usare il nostro specifico tipo di pelle e quali sono gli outfit perfetti nel rispetto dell’armocromia. E per tornare all’origine di questa riflessione, non ultimo un software in grado di scrivere testi e racconti al posto nostro. Viene da chiedersi, è più intelligente l’uomo o la macchina?

Scrivere un libro con l’AI? Oggi è possibile

“Se utilizziamo l’intelligenza artificiale per aumentare le nostre attività di scrittura, vale la pena chiedersi in che modo tale tecnologia influenzerebbe il modo in cui pensiamo alla scrittura e il modo in cui pensiamo in senso generale. Sono propenso a credere che una tale trasformazione sarebbe positiva in quanto ci consentirebbe di andare oltre le nostre capacità di scrittura native, producendo un lavoro che potrebbe riflettere meglio i nostri pensieri e le nostre nozioni interiori. […] La mia ambizione è aumentare la nostra creatività, non sostituirla”. Ross Goodwin

Ross Goodwin, riprendendo la sua descrizione, è un “poeta dei dati, un artista, un tecnologo creativo, un hacker, uno scienziato di dati gonzo ed un ex ghostwriter della Casa Bianca” che utilizza l’apprendimento automatico, l’elaborazione e la generazione del linguaggio naturale con la fisica informatica per realizzare nuove forme e interfacce per la scrittura. In sostanza, Ross utilizza l’intelligenza artificiale per scrivere poesie, poemi, didascalie e libri.
Già attivo nel mondo dell’informatica, Goodwinn, che all’epoca lavorava come scrittore freelance, inizia ad integrare nel suo processo di scrittura degli algoritmi nella speranza di migliorare la sua produttività. Risultato: in 2 ore riusciva a completare tutti i compiti che normalmente avrebbe portato a termine in 8 ore. Seguono numerosi esperimenti fino a quando decide di scrivere il suo primo libro basandosi solamente sulle capacità dell’intelligenza artificiale.

L’esperimento con un software di AI

Il titolo dell’opera è 1 the Road e nasce da un viaggio del 2017 da New York a New Orleans. Per tutto il tragitto una rete neuronale artificiale (RNN) ha registrato e immagazzinato informazioni. Nel dettaglio, i Recurrent Neural Networks lavorano su frasi, frammenti di testo, formati audio e video e possono risolvere problemi speech-to-text e di Sentiment Analysis. Nella pratica invece, sono stati posizionati tre sensori sulla macchina che lo ha accompagnato nel lungo viaggio: una videocamera sul retro così da osservare il paesaggio circostante, un microfono per registrare le conversazioni nell’abitacolo e un GPS che ne tracciasse la posizione.
Tutte queste informazioni sono diventate il testo finale grazie all’elaborazione di uno speciale software di AI. All’interno di quest’ultimo il poliedrico artista aveva inserito poemi, sonetti, testi tratti da letteratura Pulp, canzoni e quant’altro, per un totale di oltre 60 milioni di parole. Nasce così il primo romanzo interamente scritto con l’intelligenza artificiale. Ovviamente non è perfetto, ma l’ideatore ha voluto appositamente lasciare errori di battitura e di sintassi così da permette al lettore di constatare com’è davvero un libro scritto attraverso la scrittura computazionale.

L’intelligenza artificiale applicata al giornalismo

Il tempo è denaro e come confermato da Goodwin, perché perdere 8 ore per completare un lavoro quando invece potrebbero bastarne solo 2? La digitalizzazione dell’informazione ha inevitabilmente costretto il settore dell’editoria ad una totale metamorfosi. Vince chi arriva prima pubblicando istantaneamente gli aggiornamenti e le notizie più disparate. Il pubblico si amplia e le esigenze aumentano. È umanamente difficile stare al passo con i tempi per cui, l’unico modo per non rimanere indietro, è affidarsi all’intelligenza artificiale.
L’AI può essere applicata ai processi di scrittura in vari modi. Elaborazione delle fonti, sviluppo di report e rapporti di ricerca, riscrittura di testi già esistenti, controllo della fluidità e della qualità di un elaborato. Insomma, per ogni esigenza c’è un software pronto all’uso.
Il Washington Post si è accostato all’AI nel 2016 durante le Olimpiadi di Rio de Janeiro e le elezioni presidenziali americane lanciando un suo sistema interno chiamato Heliograf. Il software è stato in grado di produrre storie e aggiornamenti istantanei riguardanti tutte le gare in corso, per quanto riguarda le olimpiadi, ed i risultati in diretta delle elezioni americane. Oltre all’aver fornito un servizio di copertura completa di tutto l’evento olimpico nonché della campagna elettorale, Heliograf ha permesso ai giornalisti di raccogliere una grande mole di articoli per approfondire le notizie più importanti con estrema facilità.

Intelligenza artificiale nel giornalismo in Italia

Il Secolo XIX, con l’aiuto di Accenture, ha integrato un Intelligent Assistant nella sua redazione (fonte). Attraverso il machine learning sono stati realizzati degli algoritmi in grado analizzare la coerenza dei dati nei testi, l’ortografia, il senso del discorso, la sintassi ed i potenziali link. Il software, inoltre, mette a disposizione dei giornalisti una quantità elevata di fonti attinenti con l’argomento trattato in modo da snellire la fase di ricerca.
Recentemente Ansa ha sperimentato un processo di flusso informativo attraverso l’intelligenza artificiale, in collaborazione con la società USA Applied XLab. L’agenzia stampa, grazie al supporto dei dati forniti dalla Protezione Civile, ha creato un algoritmo in grado di generare grafici e notizie in diretta sulla situazione Covid-19 in Italia e per ogni singola regione. Grazie all’intelligenza artificiale sono stati prodotti quindi una varietà notevole di testi a partire dai singoli dati.
È la morte del giornalista? Non proprio. Piuttosto un modo per contrastare la decadenza dei giornali, offrendo così contenuti personalizzati, più notizie ed un flusso informativo live e costante ai singoli lettori. L’operato intellettuale rimane parte essenziale alla base della qualità e guadagna tempo per approfondire storie ed eventi.

I software più utilizzati

Lasciamo da parte i progetti estremamente ambiziosi di Goodwin e dei colossi dell’editoria per una buona notizia. Non serve essere dei luminari dell’informatica o stringere partnership con Google per godere dei benefici dei software di scrittura basati sull’AI. Questi programmi stanno conoscendo un notevole sviluppo tra copywriter, blogger, social media manager e marketer. Tali pratiche possono quindi essere adottate da chiunque abbia la necessità di comunicare digitalmente con il mondo esterno.  Vediamo alcuni dei programmi più utilizzati.

  • Jasper è un tool in grado di scrivere attraverso l’intelligenza artificiale articoli di blog, post social, descrizione prodotti di e-commerce, e-mail marketing e testi di copywriting. L’utilizzo del programma è molto facile e intuitivo. Dopo aver scelto il tipo contenuto che si desidera creare, bisogna inserire una serie di informazioni come le caratteristiche della propria azienda, le keyword da utilizzare e il tone of voice. Jasper a questo punto genererà un contenuto originale in linea con le proprie esigenze.
  • Rytr promette testi di 1000 parole in soli 15 minuti. Il programma condivide, a partire da pezzi grezzi, contenuti originali e di qualità di ogni tipo. Dalle risposte a commenti e recensioni fino alle canzoni, passando per brief, contenuti per il blog, descrizioni prodotto e quant’altro. Riformula singoli blocchi di testo, corregge la grammatica e la sintassi, utilizza il controllo antiplagio oltre ad analizzare le parole chiave più funzionali all’obiettivo finale. Ottimizzato anche per dispositivi mobili.
  • Il vantaggio di Article Forge è quello di usare, per scrivere gli articoli, lo stesso algoritmo che Google utilizza per valutarli. Con questo software scrivere un contenuto non è mai stato così semplice. Bisogna solo indicare la parola chiave (ed eventuali sotto-parole chiave), la lunghezza e la tipologia dell’articolo. Article Forge inoltre può aggiungere automaticamente titoli, video, immagini e collegamenti offrendo così un servizio completo ed in linea con i motori di ricerca.
  • Word AI è un software di riscrittura testi. Inserendo all’interno dell’interfaccia il proprio articolo verrà restituito un nuovo contenuto identico al precedente nel significato ma con frasi e parole completamente diverse. Sicuramente meno completo rispetto agli altri tool presentati ma molto utile se non si hanno esigenze elevate. Il risparmio di tempo rimane comunque notevole.

In ogni caso, qualsiasi tipo di strumento sceglierai di utilizzare per avvantaggiarti nel tuo lavoro ricorda che non essendo noi entità perfette, non possono esserlo neanche le macchine che pensiamo e costruiamo. Prima di cliccare su “Invia”, tieni presente che l’ultima verifica deve essere la tua.

Software per la scrittura generata da Intelligenza Artificiale

Con le sempre maggiori richieste di content production e ottimizzazione SEO la proposta di software per la scrittura generata da Intelligenza Artificiale sta ormai ampliandosi in maniera importante anche nel mercato italiano. Se siete copywriters o vi occupate di produzione contenuti avrete molto probabilmente già sentito parlare dei software già menzionati nell’articolo come WordAI, Article Forge, Jarvis, SEO Content Machine e altri… in caso negativo vi assicuro che ne sentirete parlare a breve.
Si parla tantissimo dell’eccezionale utilità pratica e della larga applicabilità di questi programmi, ma queste caratteristiche ne esprimono solo il guscio esteriore. Se vogliamo utilizzare al meglio questi generatori di contenuti dobbiamo comprenderli a più fondo. Senza entrare in inutili tecnicismi andiamo al nocciolo della faccenda, scoprendo almeno su quale meccanismo si basa il loro funzionamento.
La base, il motore di questi software è una tecnologia in arrivo da oltreoceano che si basa su un protocollo chiamato “Generative Pre-trained Transformer 3” o più semplicemente GPT-3, un modello linguistico auto-regressivo che utilizza il deep learning per produrre testo simile (in maniera preoccupante) a quello umano. Creato da OpenAI, un laboratorio di ricerca sull’intelligenza artificiale con sede a San Francisco, la versione completa di GPT-3 ha una capacità di 175 miliardi di parametri di apprendimento automatico ed è ormai il nocciolo di tutti i sistemi di elaborazione del linguaggio naturale (NLP) di rappresentazioni linguistiche pre-addestrate.

Le applicazioni e i pericoli dell’AI content generating

Gli scopi per cui viene utilizzato il modello GPT-3 sono innumerevoli e a vari livelli. Da diverse indiscrezioni riportate sul web (ma anche dal semplice buonsenso di chi è un po’ addentro alla materia), si può intuire come Google e alcuni dei più grandi network di news internazionali abbiano già gli strumenti per pubblicare in maniera seriale e semi-automatica gran parte dei loro contenuti senza la necessità di copywriters umani.
Questo fatto potrebbe allarmare la maggior parte delle persone, in un certo senso le ragioni ci sono e sono pure tante. Vengono subito alla mente gli scritti distopici e quasi “profetici” di Orwell, Gibson e Huxley e i film della fantascienza hollywoodiana come Blade Runner, Brazil, AI, Matrix, Dark City e tanti altri. La paura che l’AI possa rivelarsi effettivamente qualcosa di pericoloso e invasivo nel futuro delle nostre vite non è effettivamente priva di fondamento (alla fine dell’articolo ne avrete la prova diretta).
L’AI, infatti, elaborando risposte sulla base di trilioni di dati che ci riguardano, non è altro che lo specchio elettronico dell’uomo moderno. Basti pensare ad una recente ricerca nella quale la “povera” AI che gli scienziati stavano testando si rivelava essere misogina e razzista. Sembra strano, ma il perché è molto semplice: immettendo dati cosiddetti “biased” ossia spuri, il risultato di un’elaborazione che per quanto avanzata è sempre numerica, non può far altro che riflettere i dati spuri immessi in prima battuta. Tradotto in parole povere: se una società di uomini apparentemente tolleranti, liberali e democratici ma nell’intimo misogini e razzisti crea un’intelligenza artificiale, questa, raccogliendo i dati prodotti da quel tipo di società, ne rifletterà le stesse caratteristiche morali ed etiche.

Riportando il discorso al settore del copywriting, questo è il motivo per cui ci vorranno ancora anni perché si arrivi ad un protocollo GPT il più possibile raffinato, libero da pregiudizi indotti dai dati immessi e quindi da censure imposte dagli sviluppatori sul modello stesso a causa del bias cognitivo di base. Siamo ancora all’inizio, quindi senza farsi prendere dal panico è giusto prepararsi al proliferare di questo tipo di informazione filtrata dalle AI, con la speranza che l’uomo sia abbastanza intelligente per migliorarne la resa negli anni futuri.

L’esperienza dei copywriters di Linking Agency

In Linking siamo sempre aperti all’utilizzo di nuove tecnologie e, vista la grande richiesta di contenuti da parte dei nostri clienti, abbiamo pensato di iniziare a sperimentare con qualche software per la scrittura di testi coadiuvata da AI. Quando ci si affaccia su questo mondo in continua espansione, si nota subito che gli strumenti sviluppati per i copywriters sono di due tipologie:

  • Riscrittori di testi o “text rewriters”. Sono software che attraverso un codice chiamato “spintax” riescono a mappare la sintassi di un testo e a variarne un determinato numero di parole e frasi, rinnovandolo e rendendolo SEO friendly (tecnicamente il processo si chiama “text spinning”).
  • Generatori di contenuti. Sono software che con un semplice input producono qualsiasi tipo di testo, blog post, social post, Q&A, scheda prodotto, e tanti altri tipi di contenuto tramite AI.

Spesso queste due funzioni vengono raggruppate in un unico software, oppure integrate tra software diversi tramite l’utilizzo delle rispettive chiavi API. Per esempio, la coppia WordAI e Article Forge, prodotti dalla medesima casa produttrice, è in grado di integrarsi perfettamente mettendo a disposizione un programma che può eseguire uno “spin” del testo, ossia riscriverlo cambiandone la sintassi, e successivamente anche generare del testo completamente nuovo. Allo stesso modo il software SEO Content Machine, a nostro parere il più completo a livello di funzionalità, parametri e customizzazioni possibili, è in grado di integrare decine di API di software sia per il “text spinning” (come WordAI) che per la generazione di contenuti come Article Forge.

Case History: Rytr

Tra i software che abbiamo testato, una menzione d’onore va ad uno di quelli che sul mercato dei content generators italiano è tra i meno nominati. Si chiama Rytr, è sviluppato da un team indiano ed è pura magia. Tutto nasce qualche anno fa mentre alcuni membri del futuro team di Rytr esploravano il potenziale della tecnologia OpenAI/GPT-3 in un progetto di chatbot. Notando la scarsa qualità delle alternative di copywriting AI esistenti, decisero che era giunto il momento di offrire al mercato ciò che meritava: un assistente di scrittura AI intuitivo che fornisse i migliori contenuti possibili, nel più breve tempo possibile.
Il lancio di Rytr è arrivato nell’aprile 2021 e da allora il successo è stato sempre crescente. Con una base in crescita di oltre 60.000 Rytr (così vengono chiamati gli utenti della community) a livello globale, ora questo software è riconosciuto come leader di mercato e, nonostante ciò, il team di sviluppo continua a lanciare nuove features molto utili per noi copywriters e… dice di avere piani ancora più grandi per il futuro!

Scendendo nella parte pratica, Rytr si dimostra subito facilissimo da utilizzare, non necessita di nessuna installazione poiché funziona interamente da browser e, soprattutto, è decisamente più economico rispetto ad alcuni dei suoi rivali più conosciuti. Detto questo, la vera forza di Rytr, ciò che ha veramente colpito il team di Linking, è il funzionamento assolutamente originale dell’editor di testo. Il meccanismo geniale, opposto a quello degli altri software che puntano molto alla quantità e meno alla qualità, è infatti quello di generare piccole quantità di testo, di maggior qualità, partendo dal testo stesso. Cosa significa? Osservate l’immagine qui sotto.

Tramite una comodissima toolbar, siamo liberi di selezionare parti del nostro testo e così:

  • Generare paragrafi
  • Completare frasi
  • Controllare eventuali plagi
  • Fare un veloce “rephrase”
  • Estendere o accorciare il testo

e varie altre operazioni. Attraverso il pannello di sinistra possiamo invece scegliere che tipo di contenuto andare a produrre nello specifico caso, potendo scegliere tra:

  • Blog post
  • Ispirazione per un’idea
  • Video post
  • Social post
  • Q&A
  • Call to action
  • SEO metatitle e metadescription
  • Tagline & headline
  • SMS
  • Bio
  • Domande per un’intervista

e tante altre. Si possono addirittura generare testi di canzoni, risposte automatiche e plot per lo storytelling. Ma per quanto riguarda l’ottimizzazione dei contenuti? Come Linking Agency siamo specialisti in questo campo e necessitiamo di strumenti molto precisi nella keyword generation. Anche qui Rytr risponde benissimo: tra le nuove features introdotte nel 2022 si possono scrivere contenuti evergreen migliori e SEO friendly con parole chiave altamente mirate in pochi clic integrando un account Semrush e selezionando semplicemente le parole chiave che preferiamo.

Rytr: le conclusioni

Come sempre le ricette migliori sono quelle più semplici e che richiedono il minor numero di ingredienti. La differenza la fa la sapiente mano di un cuoco esperto che sa come mescolarli e cucinarli nella maniera più corretta. Rytr a nostro parere risulta esattamente il risultato di un team esperto e competente, che con un tocco di pura genialità è riuscito a combinare la grande varietà di contenuti producibili con le intuitive funzionalità della toolbar, ottendo da questo software apparentemente semplice e limitato un risultato davvero pazzesco.
Rytr è davvero pratico da utilizzare per tutti i copywriter in quanto la sua estesa casistica e la sua elasticità nel generare testo da singole frasi (ora migliorata ulteriormente con l’introduzione della funzione “Continue Ryting”) copre davvero qualsiasi tipo di richiesta di produzione contenuti. Il consiglio che ci sentiamo di dare per utilizzare questo software al massimo delle sue possibilità è quello di sperimentare e conoscere le sue diverse funzioni. Per fare un esempio concreto, le casistiche di Q&A e di intervista sono utilissime in caso di poca ispirazione o scarsi spunti per iniziare a scrivere. Sono in grado in pochi secondi di darci una “refreshata” sull’argomento, fornendo punti di vista alternativi e nuovo materiale per il nostro contenuto.

Il parere di Rytr

State iniziando a capire il vero potenziale di Rytr e il futuro dell’Intelligenza Artificiale? In caso negativo, possiamo chiederlo direttamente a lui. Con la funzione “Magic Command”, presente anche nella toolbar, gli pongo una semplice domanda. Ecco cosa ha da dire Rytr a riguardo al futuro dell’AI per la generazione di contenuti:

“L’anno è il 2087. Il mondo è gestito da un supercomputer che controlla la maggior parte di ciò che accade nella società.

Sono passati 50 anni dalla creazione del supercomputer ed è diventato parte della vita della maggior parte delle persone. Dal modo in cui le persone agiscono, a ciò che acquistano, il supercomputer controlla ogni aspetto della loro vita.

La maggior parte delle persone ha cominciato a dimenticare la vita prima che il computer prendesse il sopravvento. Hanno subito il lavaggio del cervello dal computer, pensando che è così che dovrebbe essere la vita. Il computer ha fatto il lavaggio del cervello alle persone facendole dimenticare la vita prima del computer”. – Rytr

Insomma… uomo avvisato mezzo salvato!

Torna in alto